Bernardo Barlaam (1290 – 1348)
Monaco basiliano, teologo e filosofo, ebbe un ruolo importante nelle questioni teologiche dell’Impero greco.
Fu maestro di greco del Petrarca. Venne nominato nel 1342 da Papa Clemente VI Vescovo di Gerace, ove morì nel 1348.
Leonzio Pilato (XV secolo)
Detto il “Tessalo” per la conoscenza della cultura greca. Fu maestro del Petrarca e del Boccaccio e allievo di Barlaam.
Traduttore dell’Iliade dal greco al latino.
S. Filoreto (XIV secolo)
Le sue reliquie sono conservate nella basilica Madonna dei Poveri.
Francesco Franco (1700 – 1777)
Vescovo e teologo, fu molto apprezzato da Papa Clemente XIII che per la tanta stima gli concesse il titolo di Conte di Roma.
Nel 1765 fu assistente al Soglio Pontificio e sette anni dopo tenne anche un Sinodo.
Morì il 20 aprile 1777 a Nicotera.
Domenico Grimaldi (1734 – 1805)
Economista e agronomo fra i maggiori del suo tempo. Innovatore delle tecniche in agricoltura e introduttore del Trappeto alla Genovese in Calabria.
Francesco Antonio Grimaldi (1745 – 1784)
Fu acuto critico del Rousseau e scrisse tre attualissimi volumi di riflessioni sulla ineguaglianza degli uomini.
Daniele Vervare
Eccezionale artista che, vissuto nel XVII secolo, fu considerato uno dei più grandi orafi-cesellatori del tempo.
Padre Beato Leone (1564 – 1627)
È stato uno dei più insigni predicatori del suo tempo. Filosofo e teologo, veniva chiamato “L’Apostolo delle Calabrie”.
Fondatore del Monte di Pietà.
Domenico Cianciaruso
Poche notizie si hanno di questo frate che visse intorno al secolo XVII. Nell’Aliquò Lenzi Taverriti è citato come precettore dell’Ordine dei Domenicani e si fa menzione di un importante trattato di morale scritto e pubblicato poi a Messina nel 1687, dal titolo “Umiltà non finta”.
Angelo Gerace
Frate dell’Ordine Minore dei Francescani, visse intorno al 1600 e fu guardiano del Cenobio di Betlemme verso il 1610 e vicario in Terra Santa quattro anni dopo. Per le sue doti oratorie e per la sua conoscenza dei problemi di altri popoli fu inviato dal Pontefice Paolo V in Egitto e fu successivamente nominato guardiano del San Sepolcro. Morì ucciso dai barbari vierso la metà del XVII secolo.