L’industria turistica pressoché inesistente (la quasi scomparsa dell’arte della ceramica ha determinato una lenta e graduale riduzione del movimento turistico) ha avuto, negli ultimi anni, un leggero sussulto grazie a importanti iniziative a carattere storico e gastronomico.
La Sagra dell’Olio e soprattutto l’imponente Corteo Storico (rievocazione dell’ingresso dell’imperatore Carlo V a Seminara nel 1535) hanno infatti riattivato un interesse turistico che sembrava ormai perduto.
Il momento di maggiore concentrazione di visitatori viene registrato durante le celebrazioni del Ferragosto Seminarese, culminante con la processione della Madonna dei Poveri il 14 agosto.
Celebrazioni che vanno del 31 luglio al 15 agosto, durante le quali si possono ammirare le sfilate per le vie cittadine dei “Tamburini” o, per dirla in seminarese, dei “Tamburinari”, del palio e dei caratteristici giganti Mata e Grifone.
Una novità quasi assoluta si è manifestata nel corso dell’anno 2003: Seminara è divenuta nota, quasi con prepotenza, come luogo balneare (pur non disponendo di accessi diretti al mare né di stabilimenti balneari).
Una spiaggia denominata Cala Ianculla (che in greco antico vuol dire donna che si accoppia con un’altra donna), pressoché sconosciuta ai più, lembo finale del territorio di Seminara che si affaccia sul Mar Tirreno guardando lo stretto di Messina, è stata inserita tra le dieci spiagge più belle d’Italia ed è stata altresì dichiarata Sito di interesse Comunitario.
Tale splendida spiaggia dai colori quasi esotici, per fortuna è raggiungibile solo dal mare (l’unico modo per preservarla dagli interventi speculativi).